L'OFFICINA DEI GEMITI
Già da qualche tempo quella piccola ma fondamentale rivoluzione nell’editoria italiana lanciata e condotta da STAMPA ALTERNATIVA con la Collana tascabile denominata MILLELIRE, venduta esattamente a quella cifra, faceva discutere e aveva sollevato polemiche, ma indotto/costretto in seguito molti altri Editori a fare scelte di drastico abbassamento del prezzo di copertina. Quando giunse la pubblicazione di “L’Officina dei Gemiti” di gianCarlo Onorato, condotta a dire il vero in modo alquanto indipendente dallo stesso Autore, si era in piena divulgazione della Collana. Il racconto di Onorato contenente diversi disegni, schizzi e la parziale riproduzione di un dipinto, venne pubblicata in un primo momento allegata all’ultimo album di U.L., “Questo Soave Sabba” (Lilium) e in seguito ebbe una diffusione nei canali distributivi ufficiali e non. Potere della campagna promozionale di cui godeva la Collana o meno, il racconto diviene il testo più noto dell’Autore, e gli assegna un ruolo di scrittore – certamente underground per la rarità con la quale appaiono le sue opere e per i canali insoliti scelti – ma d’altra parte, lo consacrano. gianCarlo Onorato, musicista underground, autore di opere video, pittore eccentrico e figura seminale schiva nel quadro generale della scena culturale in Italia è, senza più alcun dubbio, anche uno scrittore con tutte le carte in regola.
Il racconto finirà finalista nel Premio “Scrivere di Musica” indetto dal GGM, Gruppo Giornalisti Musicali e dedicato ai musicisti-scrittori. Una curiosa e delicatissima peculiarità del testo, di cui è arduo fare una sintesi, essendo necessario leggerlo come una lunga lirica, consiste nel fatto che è la vicenda interiore, narrata in prima persona, non da un uomo, bensì da una ragazza.
Copertina disegnata dallo stesso Autore.