FILOSOFIA DELL' ARIA
Apparso in contemporanea al disco “Gloria Mundis” di Underground Life (Hiara Records / CGD) nel 1988, con una decisione quasi improvvisa che ruppe la reticenza di Onorato a pubblicare, il romanzo divenne subito oltreché una conferma di qualità letterarie allora inimmaginabili per un musicista rock, un oggetto di culto, ancora oggi ricercato. Diverse, e una più speciale dell’altra, le peculiarità aneddotiche che lo riguardano. Potremmo riassumerle così. Il romanzo apparve grazie alla stima e all’amicizia di un grande appassionato di letteratura e a sua volta scrittore, oggi assai popolare per essere passato alla cronaca come il teorico del trash, Tommaso Labranca. Sua la collana editoriale fantasiosa e velleitaria già a partire dal nome. Suo l’entusiasmo per la narrativa speciale, tutta psichica e lirica di Onorato.
La pubblicazione usciva sotto la supervisione di Stampa Alternativa. Il titolo stesso, “Filosofia dell’Aria”, riprendeva apparentemente quello del disco precedente del gruppo uscito l’anno prima, ma in realtà stesura e titolo del romanzo sono precedenti anche alla pubblicazione dell’omonimo disco di U.L.. Nel romanzo ci sono già in nuce tutte le acrobazie malinconiche dei personaggi che in vario modo abiteranno le opere successive di Onorato, ma questo, contrariamente a quanto ritenuto diffusamente, non è il primo romanzo dell’Autore monzese, bensì il terzo. È il primo a vedere la luce, e lì risiede la sua importanza. Ennesima curiosità, il romanzo può essere considerato di un genere che ha permesso lo sposalizio tra la poesia e una sorta di fantapsicologia. Ambientato nel futuro, protagonista è Wolfgang, un musicista senza patria e in fuga, approdato in una Parigi devastata da un governo poliziesco che nega ogni forma d’espressione. La gestione dell’attività musicale al CaffeGioia costerà la clandestinità, poi la prigionia e infine l’esilio al giovane profugo che si muove in un clima metafisico, in mezzo a un’umanità avvilita e priva di una direzione certa, tra puttane che si prostituiscono in cambio di versi, gruppi musicali che compiono sintesi espressive che portano al silenzio, devastazione architettonica e una costante allucinata sensualità che corre sul filo della più cupa disperazione.
Questo romanzo conferirà in modo indelebile a gianCarlo Onorato la fama di scrittore senza più riserve. Ne tesseranno le lodi in diversi, anche al di fuori dell’ambito musicale, tra i quali ci piace ricordare Enzo Di Mauro, esperto di letteratura e di musica italiana presso Radio Popolare e già allora collaboratore editoriale e curatore di collane particolari. Sarà lui a presentarlo ufficialmente a Milano, al Caffe Letterario Portnoy. È la nascita di una carriera narrativa che Onorato condurrà sempre con la massima cautela, ma in un crescendo che non teme confronti.